Imamato di Imam Reza

Ali-ibn-Musa, figlio del settimo Imam, Musa al-Kaẓim, venne alla luce un mese dopo la morte di suo nonno Jaʿfar al-Ṣadiq. Suo padre morì avvelenato in carcere per volere del Califfo abbaside Harun al-Rashid nel 799, Ali al-Reza aveva allora 35 anni. Come gli Imam precedenti, Ali al-Reza iniziò il suo imamato restando nell'ombra, impegnato negli studi religiosi e scientifici a Médina, per cautelarsi dalla repressione condotta contro l'Ahl al-Bayt degli Abbasidi. Hārūn al-Rashīd vietò, invano, ai medinesi si rendergli visita e di seguire il suo insegnamento. Alla morte di Hārūn al-Rashīd, i suoi due figli furono coinvolti in una sanguinosa guerra civile per il Califfato. Il primo, al-Amīn, figlio di Zubayda bint Jaʿfar, nipote del Califfo al-Mansūr, ebbe il sostegno degli Arabi, mentre il secondo, al-Maʾmūn, figlio della schiava persiana Marājil, fruì dell'appoggio dei Persiani. Al-Amīn succedette regolarmente a suo padre nell'809 ma, per vari motivi (su cui si veda Guerra civile tra al-Amin e al-Ma'mun), scoppiò presto una guerra fratricida, conclusasi con l'affermazione di al-Maʾmūn e la morte di al-Amīn nell'813. Il nuovo Califfo abbaside al-Maʾmūn sembrò cambiare completamente orientamento nei confronti degli sciiti. Pensando che i suoi sostenitori persiani fossero favorevoli agli Hashemiti, chiese il sostegno di ʿAlī al-Riḍā e lo invitò a raggiungerlo nella sua capitale di Merv. Nell'818, ʿAlī al-Riḍā raggiunse al-Maʾmūn, lasciando a Medina solo suo figlio Muḥammad al-Taqī e sua moglie. Le dimostrazioni di considerazione riservategli dal Califfo suscitarono l'ostilità da parte dei notabili arabi. Al-Maʾmūn designò addirittura ʿAlī al-Riḍā come suo successore al Califfato, ricomponendo così la gravissima frattura prodottasi all'indomani della vittoria contro gli Omayyadi, quando gli Alidi rimasero profondamente delusi dall'assunzione del Califfato da parte dei loro parenti abbasidi. Tale successione fu suggellata da un matrimonio fra il figlio di ʿAlī al-Riḍā e la figlia di al-Maʾmūn, un cui figlio avrebbe potuto radunare le due anime del movimento che aveva portato alla fine la dinastia omayyade, in nome dei diritti della "Gente della Casa" ( Ahl al-Bayt ). Il colore cerimoniale abbaside (nero) fu di conseguenza cambiato nel verde tipico degli Alidi e tutto ciò non mancò di suscitare malumori e persino alcuni torbidi fra i sunniti filo-abbasidi. Ma ʿAlī al-Riḍā era abbastanza più anziano del Califfo e morì, com'era prevedibile, prima di al-Maʾmūn, nella città di Tus, dove al-Maʾmūn s'era recato per rendere omaggio alla tomba del padre, morto lì mentre si recava col figlio in Khorasan per reprimervi una rivolta. La morte fu attribuita a una forma di dissenteria dopo che ʿAlī ebbe mangiato un'eccessiva quantità di uva ma su tale morte, secondo la consuetudine (abbastanza giustificata) degli sciiti, non mancarono i sospetti di un furbesco avvelenamento ordinato segretamente dal Califfo abbaside. L'Imam fu inumato a fianco della tomba del Califfo Hārūn al-Rashīd, l'assassino di suo padre.
 
 
 
 

Dopo la morte

Gli sciiti edificarono un mausoleo per celebrare il martirio di ʿAlī al-Riḍā e tale mausoleo divenne quindi il centro dell'attuale città iraniana di Mashhad, la nuova capitale della provincia del Khorasan. Il pellegrinaggio si guadagnò una fama straordinaria fra gli sciiti, dal momento che ʿAlī al-Riḍā è l'unico Imam sciita sotterrato in territorio iranico, cosa ancor più rilevante dopo la Rivoluzione Islamica del 1979, dal momento che agli sciiti iraniani fu vietato l'accesso in territorio iracheno per il pellegrinaggio alle Città Sante sciite di Najaf e di Kerbela, oltre che ai Luoghi Santi sauditi di Mecca e Medina. Fatima bint Musa, sorella di ʿAlī al-Riḍā è sepolta a Qom, fatto che rende questa città il secondo luogo di pellegrinaggio in Iran e il più importante centro di studi religioni di tutto lo Sciismo iraniano. Ibn Baṭṭūṭa racconta di una sua visita alla tomba di al-Riḍā: «Il mausoleo venerato è sovrastato da un'alta cupola e si trova all'interno di un eremitaggio. Nelle sue vicinanze, vi è una madrasa e una moschea. Tutti questi edifici sono di elegante fattura e le loro mura sono ricoperte di ceramiche colorate. Sulla tomba vi è un podio di assi di legno, ricoperte da una lamina d'argento, e al di sopra della tomba sono sospese lampade dello stesso metallo. La porta da cui si accede alla cupola è in argento. La porta stessa è nascosta da un velo di broccato di seta intessuto con l'oro. Il pavimento è coperto da ogni sorta di tappeti. Di fronte alla tomba si vede quella dell'Amir al-Mu'minin, Hārūn al-Rashīd, sovrastata da un palco su cui sono posti candelabri, che gli abitanti del Maghreb chiamano al-hicec e al-manāʾir. Quando un rafidita [termine spregiativo sunnita per indicare uno sciita N.d.T.] entra nel mausoleo per visitarlo, colpisce col piede la tomba di Rashīd e benedice per contro il nome di Riḍā.»
 
 
 
 

Città di Mashhad

La città di Mashhad è considerata la città più santa in Iran che si trova nel nord-est, è il capoluogo della provincia del Razavi Khorasan e conta circa 2.500.000 abitanti. Il nome Mashhad significa “luogo del Martire”o “luogo di sepoltura di un Martire”. La città è sacra agli sciiti in quanto luogo in cui l’ottavo imam Reza morì nell’817 d.c. da allora quello che era un piccolo villaggio chiamato Sanābād si è sviluppato fino a diventare la meta di pellegrinaggi più importante dell’Iran. questa città accoglie più di 32 milioni dei pellegrinaggi interni ogni anno e oltre un milione di pellegrini provenienti dall’estero per la maggior parte da: Kuwait,Bahrain,Iraq e Libano e intorno a Nowruz (il capodanno persiano;verso il 21 marzo) e nel cuore della stagione dei pellegrinaggi(da giugno a settembre) la popolazione può triplicare nell’arco di pochi giorni. Mashhad gode sempre della sua importanza vitale nella storia, nella musica, nella letteratura e negli scambi culturali, nelle varietà delle religioni, nel misticismo insieme ad essere la sede delle dinastie reali e delle monarchie. Luoghi famosi e centri d’interesse a Mashhad sono:
 
 
Santuario dell’Imam Reza
Tutte le strade principali di Mashhad conducono al santuario dell’Imam Reza. Quasi tutti i siti di interesse si trovano a breve distanza da questo importantissimo monumento. Il santuario e gli edifici circostanti dell’haram-è motahhar (ricinto sacro), noti con il nome di Astan-è Ghods Razavi, costituiscono una delle meraviglie del mondo islamico. Ci sono talmente tante cose da vedere in una zona così limitata che è impossibile riuscire a vedere tutto in una sola visita. Oltre al santuario vero e proprio, quest’ampia isola circondata da mura nel centro di Mashhad contiene moschee, musei, altri iwan o sale (due delle quali interamente ricoperto d’oro), scuole teologiche (madrasé) numerosi cortili, diverse biblioteche, la moschea di Goharshad, un piccolo ufficio postale e molti altri edifici religiosi e amministrativi.
 
 
 
 
Museo d’astan-e- Qods Razavi
Uno dei musei più preziosi e interessanti del mondo islamico si trova al cortile dell’Imam Khomeini del santuario dell’Imam Reza allo scopo di preservare gli oggetti dedicati all’Imam Reza, il museo venne costruito in 11 sezioni nelle quali sono custoditi alcuni tesori tra cui ricordiamo i Corani, le collezioni delle stampe, i tappetti, le armi, i piatti, le medaglie, i banconote, gli strumenti astrologici e ecc.
 
 
 
 
La Tomba di Nader Scia
Nader Scia (1736-1747) fu uno dei re più famosi e l’ultimo imperatore dell’Iran il quale nacque a Mashhad e lì scelse come la sua capitale, ma poi ci fu assassinato e seppellito. La tomba si trova dentro un bel giardino vicino al santuario dell’Imam Reza che venne inaugurato nel 1963. L’edificio include uno stage di 12 scale, la tomba, un rifugio a forma della tenda sulla tomba e una statua raffigurata di Nader Scia a cavallo. Dentro l’edificio sono esposti gli oggetti risalenti al suo periodo.
 
 
 
 
Mausoleo di Ferdowsi
Il gran poeta epica della letteratura persiana è Hakim Abul Qasem Ferdowsi. Il creatore del libro “lo shahname” nacque e venne sepolto a Tus. La sua opera, Shahname, si considera tra i più grandi poemi epici nella letteratura del mondo contiene circa 60000 versi. Ferdowsi si dedicò 30 anni della sua vita a finire il racconto della storia mitica della Persia dal primo fino all’invasione degli arab nel VII sec. d.C.
 
 
 
 
Mausoleo di Khayyam
Hakim Omar Khayyam (1048-1131 d.C.) fu lo studioso, il poeta e il matematico famoso iraniano che venne sepolto a Neishabur. Khayyam riuscì a compilare le tabelle astronomiche aiutando sognificamente alla riforma del calendario. La sua influenza sulla letteratura persiana e le sue opere letterarie sono state tradotte nelle altre lingue e lo hanno reso noto nel mondo.
 
 
 
 
Mausoleo di Attar
Farid- al- din Attar(1145-1221 d.C.), il famoso mistico e poeta iraniano. Nacque a Neishabur. Egli fu lo scrittore prolifico dei soggetti religiosi e sufistici. Secondo i documenti precedenti, si dice che Attar cambiò completamente il suo stile di vita e taglio tutti i legami terreni quando si imbatté in un drviscio.la sua tomba attira tanto amati della letteratura persiana.
 
 
 

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